Come assicurare un’auto d’epoca o un’auto storica
Possedere un’auto d’epoca o un’auto storica è certamente il sogno di moltissimi appassionati di motori, che però devono fare i conti non solo con la manutenzione della vettura, ma anche con alcune questioni burocratiche, di cui spesso non si è a conoscenza.
Così come per le normali autovetture anche quelle d’epoca e storiche richiedono il pagamento di un’assicurazione per poter circolare. Ma a differenza delle automobili che usiamo tutti i giorni, il premio assicurativo per le auto d’epoca è di molto inferiore, arrivando a costare anche il 70-80% rispetto a quello per un’auto “normale”. Come mai? Semplicemente perché si presume che tali vetture vengano utilizzate poco, quelle d’epoca addirittura solo in determinate occasioni concordate. Circolando meno per le strade sono statisticamente meno soggette ad incidenti o altri inconvenienti. Il principio è lo stesso che fa cambiare i prezzi delle assicurazioni da una città all’altra, in quanto alcune caratteristiche particolari dei luoghi fanno sì che ci siano più o meno probabilità per una compagnia assicurativa di dover effettivamente pagare dei danni cagionati dall’auto assicurata.
Nel caso tu abbia acquistato un’auto d’epoca, ti sarà certamente utile capire come assicurarla, conoscere l’iter che ti permetterà di essere in regola per guidare la tua automobile e non incorrere in qualche sanzione.
Differenza tra auto d’epoca e auto storiche
Prima di immergersi nell’iter per assicurare la propria auto d’epoca, è bene conoscere la differenza che corre tra questa tipologia di vetture e le auto considerate storiche.
In entrambi i casi è necessario che le vetture abbiano un periodo di costruzione superiore ai 20 anni, periodo che non necessariamente coincide con la loro immatricolazione. Per fare una distinzione tra auto d’epoca e storiche è necessario sapere che le prime sono vetture che per diverse ragioni sono state radiate dal PRA, come ad esempio assenza di sicurezza o produzione elevata di anidride carbonica. Queste auto possono circolare solo in determinate occasioni, come ad esempio dei raduni di auto d’epoca, e solo lungo percorsi stabiliti.
Mentre per quanto riguarda le auto storiche, sono considerate tali tutte le vetture che hanno una data di costruzione risalente ad almeno 20 anni prima, che possono ancora circolare su strada senza particolari problemi (non sono quindi state radiate dal PRA) e che posseggono inoltre dei particolari requisiti che le rendono interessanti ai fini collezionistici.
Cosa fare nella pratica
Ora che abbiamo dato una definizione di auto d’epoca e auto storica, vediamo come procedere nella pratica per assicurare la nostra automobile.
Innanzitutto è necessario iscrivere la propria vettura all’ASI (Automotoclub Storico Italiano), oppure ad un qualsiasi altro club federato, ovviamente dimostrando che la propria auto abbia tutti i requisiti per essere considerata storica o d’epoca. Per fare ciò è necessario presentare la fotocopia della carta d’identità, quella del libretto di circolazione e alcune foto dell’automobile in questione.
L’iscrizione all’ASI prevede una quota annuale di 40€, e una volta iscritti si riceveranno mensilmente tutte le informazioni relative alle iniziative proposte dall’associazione.
Affinché la propria vettura venga approvata dall’ASI è inoltre necessario presentare tutta una serie di documenti come 3-4 fotografie della parte anteriore del veicolo, alcune fotografie che riprendono l’interno, e alcune del motore con il relativo numero di telaio.
Al termine della procedura di convalida, si riceverà un’attestato che identifica la vettura come mezzo storico, e che andrà poi presentato all’agenzia assicurativa con la quale si vuole stipulare un contratto.
Limiti e agevolazioni dei contratti assicurativi
Nel caso di auto d’epoca, le compagnie assicurative potrebbero porre alcuni limiti e regole nel loro utilizzo. Ad esempio queste potrebbero essere guidate solamente in determinate occasioni, percorrere tragitti prestabiliti, o vietarne addirittura l’uso quotidiano.
Esistono d’altronde anche polizze molto vantaggiose, soprattutto per chi non intende utilizzare le auto d’epoca per spostamenti, ma solo a fini di collezionismo. Una di queste è la polizza garage, che assicura i veicoli d’epoca a prezzi piuttosto vantaggiosi.
Altre polizze invece consentono di ottenere delle deroghe speciali per la circolazione in particolari occasioni, quando ad esempio c’è qualche blocco del traffico in città.
Come assicurare la propria auto d’epoca
La procedura per assicurare un’auto d’epoca o storica non è molto dissimile da quelle delle normali vetture di tutti i giorni. A differenza di queste non esiste la formula Bonus Malus, che prevede un premio assicurativo in base ai meriti acquisiti, la quota da pagare viene stabilita a priori e rimane invariata nel tempo.
Le polizze assicurative disponibili sul mercato per questa particolare tipologie di auto sono molto simili tra loro, hanno più o meno le stesse caratteristiche e sono per lo più standardizzate. Tra le altre cose offrono anche risarcimenti in caso di furto e incendio, proprio come le auto normali.
All’atto pratico, per assicurare un’auto d’epoca è necessario presentare la documentazione adeguata, che comprende:
- Il certificato dell’ASI, che attesta l’idoneità della vettura ad essere considerata d’epoca o storica.
- L’iscrizione del proprietario ad uno dei club federati.
- Il certificato di iscrizione del proprietario all’ASI.
Esiste poi un limite di età da rispettare per poter sottoscrivere un’assicurazione per le auto storiche, il proprietario deve infatti avere almeno 23 anni.
Un’altra cosa da sapere è che per le auto d’epoca non si paga il bollo previsto per le vetture più moderne, ma solo se queste hanno superato i 30 anni di vita. È invece necessario pagare una tassa di circolazione.
Polizze Kasco per auto d’epoca
Una domanda che viene spesso posta alle compagnie assicurative è se sia possibile avere delle polizze Kasko o Mini-Kasko per le auto d’epoca. La risposta è sì, esistono compagnie che offrono queste polizze.
Le polizze Kasko sono quelle che coprono i danni al nostro veicolo nel caso in cui la colpa dell’incidente sia nostra. Un’assicurazione senza questa clausola in caso di incidente cagionato da noi coprirà invece solo i danni delle altre auto coinvolte, non della nostra. Il valore di un’auto d’epoca è spesso elevato, quindi in caso di incidente causato da noi potrebbe essere un problema dover riparare l’auto a spese nostre. Questo perché trovare i pezzi di ricambio di alcuni modelli d’epoca è praticamente impossibile e persino individuare un carrozziere e/o un meccanico che sappiano mettere le mani su alcuni gioielli storici può risultare un’impresa ardua e molto dispendiosa.
Alcune compagnie assicurative potrebbero farvi scegliere tra una polizza Kasko e una Mini-Kasko. Per capire quali siano le differenze tra polizza Kasko e Mini-Kasko potete dare uno sguardo all’articolo di finanzafacile.net dedicato all’argomento.
Cosa fare prima di stipulare un’assicurazione per la propria auto d’epoca o storica
Esistono moltissime compagnie di assicurazioni, tanto che il più delle volte sceglierne una diventa complesso. Ecco quindi che, prima di stipulare una polizza assicurativa per la propria auto, è necessario fare alcune considerazioni. Intanto vagliare approfonditamente tutte le offerte in circolazione, valutarne i costi, il tipo di offerta e i servizi che vengono messi a disposizione.
Alcune polizze prevedono anche di indicare il numero di conducenti che guideranno la vettura, quindi in fase di stipulazione sarà indispensabile fornire preventivamente i nomi degli altri guidatori.
Come accennato prima, alcune polizze prevedono anche dei limiti di utilizzo dell’auto, per questo prima di firmare il contratto è bene valutarne la convenienza, in base alle proprie esigenze di utilizzo.