Calcolo stipendio netto dal lordo mensile: indicazioni ed esempi

Calcolo stipendio netto dal lordo mensile: indicazioni ed esempi

La retribuzione del lavoratore è riportata nei minimi particolari sulla busta paga mensile. Per avere chiari i meccanismi che riguardano il calcolo dello stipendio netto bisogna quindi saperla leggere in ogni sua parte.

La busta paga si articola in sezioni, le più importanti sono quattro:

  • La prima comprende i dati anagrafici di datore di lavoro e lavoratore.
  • La seconda comprende l’insieme delle somme percepite dal lavoratore.
  • La terza comprende tutte le trattenute ai fini fiscali e previdenziali applicate al lavoratore.
  • La quarta comprende le presenze mensili con il riepilogo delle ore lavorate, assenze, permessi e ferie.

Il centro della questione sta nella seconda e nella terza sezione. Al punto 2 è basilare verificare il cosiddetto stipendio lordo mensile, che risulta dalla moltiplicazione della tariffa oraria di ogni lavoratore, per le ore di lavoro svolto in quel mese. Al valore ottenuto si possono aggiungere lo straordinario, i rimborsi e le diarie per chi svolge lavoro esterno.

Al punto 3 vengono conteggiate tutte le trattenute effettuate e le detrazioni applicabili, ovvero:

  • IRPEF, imposta sul reddito delle persone fisiche che si applica in base a 5 scaglioni di reddito, le aliquote applicate vanno dal 23 al 43%.
  • Contributi INPS che gravano sul lavoratore dipendente nella misura del 9,19%, mentre un’altra quota la mette il datore di lavoro.
  • Assegni familiari, laddove spettano.
  • Detrazioni da lavoro dipendente sono quelle che riducono l’IRPEF da pagare.
  • Detrazioni per carichi familiari, laddove spettano
  • Addizionali regionali e comunali vengono poi applicate sull’imponibile IRPEF e trattenute in busta paga.
  • Bonus Renzi di 80 €, che si realizza in un credito IRPEF per un massimo di 960 €. Destinato ai lavoratori che non hanno redditi superiori a 26.600 € l’anno, non si applica a chi rientra nella no tax area.
retribuzione

Dal lordo al netto in poche e chiare mosse

Quindi, con queste premesse, possiamo dire che, per retribuzione lorda, si intende la somma degli emolumenti riconosciuti annualmente al lavoratore, sulla quale grava l’imponibile contributivo, e che la busta paga lorda è composta dallo stipendio base più le voci variabili.

Ad esempio, volendo dare un immediato riscontro e una facile forma di calcolo al lavoratore, è presumibile quantificare, su uno stipendio lordo di 1500 €, che le detrazioni saranno un quarto di esso: quindi 1500 * 25% = 375 €. A questo punto il nostro stipendio netto sarà all’incirca di 1125 €, che sarebbe il risultato di 1500 € – 375 €.

calcolo soldi

Naturalmente un calcolo più preciso richiede di considerare tutti i fattori che abbiamo evidenziato nel paragrafo precedente. Alla fine del percorso risulterà evidente che lo stipendio netto è pesantemente decurtato dalle tasse e che ciò è particolarmente vero per single e famiglie, si parla infatti di circa il 47%.

In generale possiamo sintetizzare dicendo che il netto viene calcolato sottraendo all’imponibile l’imposta mensile e le rate delle addizionali, fatta salva la cifra di possibili detrazioni spettanti al lavoratore.

Come ulteriore informazione è da sottolineare che sono da tenere in conto altre voci di spesa: eventuale quota sindacale, prestiti rateizzati mensilmente, premi assicurativi ecc.

Uno stipendio netto diverso in base al tipo di contratto di lavoro

Bisogna considerare che i tipi di contratto di lavoro sono nazionali e variano a seconda del settore, il calcolo dello stipendio netto varia per ognuno di essi: vediamo come.

In prima battuta è fondamentale individuare a quale CCNL, contratto collettivo nazionale di lavoro, fa riferimento il settore che ci interessa. Naturalmente quello metalmeccanico si differenzia dal settore del commercio, ma anche alcune tipologie contrattuali come l’apprendistato e il part-time vengono remunerate al netto in maniera diversa.

Per quanto riguarda l’apprendistato possiamo notare che ciò dipende dall’aliquota INPS che si riduce a favore del lavoratore, passando dal 9,19 al 5,84, mentre per il part-time si può far conto su uno scaglione IRPEF più basso.